I piani stravolti dalle restrizioni, l’attesa infinita a casa da solo, l’impossibilità di stare al fianco di mamma Marianna.
Ecco la testimonianza di Alessandro, diventato papà di Camilla durante l’emergenza Covid.
“Camilla è arrivata il 28 marzo 2020. Non poteva scegliere periodo più complicato per conoscere questo mondo, ma per fortuna tutto è andato per il verso giusto e senza complicazioni per mamma e piccola.
Avevamo scelto di far nascere Camilla all’ospedale dei bambini Buzzi supportati da Marta e Nadia, purtroppo però i nostri piani sono cambiati all’ultimo a causa dell’emergenza Covid.
Fortunatamente il Buzzi non era nel pieno dell’emergenza Covid come altri ospedali ma ci sono state comunque delle limitazioni ed abbiamo dovuto portare a termine il nostro percorso da soli e in alcuni momenti separati.
Le restrizioni non consentivano infatti l’accesso in ospedale altri accompagnatori al di fuori del partner ma solo in sala parto.
Poco dopo l’arrivo in ospedale ho dovuto lasciare Marianna da sola durante il travaglio e tornare a casa ad attendere che il parto si avvicinasse.
L’attesa a casa da solo è stata infinita. Ero preoccupato perché non potevo avere notizie in tempo reale e mi sentivo impotente e colpevole per non essere potuto stare al suo fianco in questa fase così delicata.
Appena Marianna stava per andare in sala parto, le ostetriche del Buzzi mi hanno chiamato dicendomi di correre in ospedale e, dopo un’altra interminabile ora solitaria in sala d’attesa sono potuto entrare a conoscere Camilla, tagliare il cordone e guardare gli occhi di Marianna.
Nonostante ci fosse la possibilità, almeno teorica, di stare insieme per un paio d’ore abbiamo dovuto lasciare la sala parto dopo solo 45 minuti.
A causa delle restrizioni poi non ho potuto andare in reparto, quindi, con l’agitazione del momento e l’amaro in bocca sono dovuto tornare a casa nuovamente da solo.
Dopo due giorni infiniti Marianna e Camilla sono state dimesse e finalmente abbiamo potuto stare insieme tutte e tre e iniziare così a conoscerci.“