La Giornata Internazionale del Parto in Casa serve a ricordare a tutte le donne e alle loro famiglie che è possibile scegliere come luogo del parto la propria casa oppure una Casa Maternità.

In molti ancora danno per scontato che l’unico luogo possibile per il parto sia l’ospedale, ma soprattutto che qualsiasi altro luogo non sia sicuro come l’ospedale.

Il parto in casa o in Casa Maternità è invece un’alternativa sicura, se accompagnata dall’assistenza qualificata e professionale delle ostetriche.

Le donne che desiderano fare questa scelta, sono “selezionate” secondo criteri ben precisi e vengono seguite dall’ostetrica almeno nell’ultimo trimestre dell’attesa, dalla 32° settimana.

Il parto in casa può, infatti, avvenire solo in situazioni di basso rischio e l’assistenza attenta e personalizzata da parte delle ostetriche fa sì che un’eventuale deviazione dalla fisiologia durante il travaglio venga immediatamente individuata.

In caso di bisogno, ci si sposta in ospedale; bisogna tener presente che nella maggior parte dei pochi trasferimenti, si tratta di spostamento in ospedale per situazioni non urgenti come potrebbe essere l’avere rotto le membrane da molte ore, oppure perché il travaglio non procede sempre secondo i parametri regolari e fisiologici di madre e bambino.

Il parto domiciliare non è per tutte, per partorire nella propria casa o in Casa Maternità, la donna/coppia deve sentire che si tratta della soluzione giusta per sé, che la faccia sentire serena, protetta, al sicuro. Solo così il corpo femminile riesce ad esprimere la sua capacità di far nascere un bambino nel miglior modo possibile.

Oramai le evidenze non sono solo quelle prodotte da altri paesi dove queste realtà sono già attive da molti anni e sostenute anche a livello legislativo, ma anche da noi iniziano ad essere pubblicati i primi dati dei bimbi nati in casa.

Attualmente l’Associazione Nascere in Casa, la più grande associazione italiana di ostetriche che assistono nascite extraospedaliere e di cui facciamo parte, raccoglie i propri dati in collaborazione con l’Istituto Mario Negri che già da qualche anno pubblica su un portale ad hoc un report dei dati italiani, confrontandoli con i dati ottenuti negli altri paesi.

Le madri che hanno partorito a domicilio o in Casa Maternità raccontano con grande soddisfazione l’esperienza vissuta, si sentono protagoniste indiscusse di quanto avviene e si sentono valorizzate e rispettate a livello fisico ed emotivo.

Anche il padre è direttamente coinvolto, non è un semplice spettatore, ma alleato e protettore della compagna. Non si verificano interventi o interferenze non necessarie e i tempi della nascita sono rispettati. L’ostetrica osserva e vigila senza interferire. Se – e quando – necessario, offre quei suggerimenti che possono aiutare la donna e/o favorire la progressione del travaglio. Questo fa sì che le neomamme si sentano competenti e più sicure di sé anche dopo la nascita, nel prendersi cura del proprio piccino. Anche per il bambino è una nascita rispettata: non si verifica alcuna separazione dalla madre, il contatto è garantito e il buon avvio dell’allattamento favorito.

L’assistenza prosegue poi per diversi giorni dopo la nascita rendendo la presa in carico dell’ostetrica personalizzata e completa oltre il momento parto.