In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno 2023 dedicata al tema “Allattamento e lavoro”, condividiamo il racconto di Maria, una mamma che frequenta il corso mamma-bambino 0-4 mesi con la nostra ostetrica Nadia Scaratti.

“Come farò ad allattare quando dovrò rientrare al lavoro? Questa domanda me la sono posta da subito quando è nato il mio primo bambino.

Avrei dovuto iniziare un lavoro da zero, un lavoro che avevo molta voglia di cominciare, ma che già sapevo che mi avrebbe messo davanti ad una serie di scelte non sempre facili. Non avrei potuto allattare una volta iniziato: la lontananza da casa e il contesto non me lo avrebbero consentito. Però non volevo tirare il latte: mi sembrava una complicazione ulteriore in una routine nuova in cui stavo ancora cercando un equilibrio.

Ho così deciso che sarei rientrata direttamente dopo l’estate, quando il mio bambino avrebbe avuto quasi nove mesi e quando – immaginavo (e speravo) – non avrebbe avuto più bisogno del seno così tante volte al giorno, quale esclusiva forma di nutrimento. Insomma, mi sono trovata con un neonato a pensare alla “fine”, quando avevo appena iniziato ad allattare.
È stato un pensiero strano che ho dovuto fare, peraltro, senza sapere come sarebbe evoluto il nostro percorso di allattamento. D’altra parte, mi è stato chiesto subito di comunicare per quanto tempo mi sarei assentata.

Il rientro al lavoro si avvicinava: lui ha iniziato a mangiare – assolutamente con gioia e gusto – e le poppate si sono ridotte. Avrei voluto affiancare ancora il seno al cibo solido per tutti i pasti, anche solo per una coccola? Forse si, ma sapevo che di lì a poco avrei potuto dargli il latte solo mattino e sera. E così è stato: l’allattamento è diventato il nostro saluto la mattina e il nostro ritrovarci a fine giornata. Ed alla fine è stato tutto molto più naturale e meno forzato di come me lo ero immaginato e ne ero felice.

Poi è successo che una sera ci siamo accoccolati sulla nostra poltrona e lui ha rifiutato, ridendo, il seno da me prontamente offerto. Mi ha spiazzato: non me lo aspettavo. Ho anche pensato che fosse una qualche forma di manifestazione di disappunto per il mio rientro al lavoro ed ho provato a riproporre il seno nei giorni seguenti, un po’ per capire se fosse davvero convinto della sua scelta, un po’ perché mi sembrava presto per smettere di avere questo momento di coccola con lui. Niente, aveva deciso così e ne era serenamente convinto. È stata una sua scelta e come tale l’ho assecondata con altrettanta serenità.

Adesso mi trovo a fare gli stessi pensieri con la mia secondogenita. Chissà come andrà, mi chiedo. So solo che lei è una bimba diversa e sarà tutta un’altra storia da vivere assieme.”

> Le ostetriche di Casa Maternità offrono un sostegno alla mamma per tutto il percorso dell’allattamento, dall’avvio alla conclusione, dando risposta agli interrogativi ed eventuali fatiche che questa esperienza porta con sé.
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